SPECCHIO DELL'ANIMA L'Arte di Nicoletta Spinelli
La sua storia artistica subisce una sensibile evoluzione che, partendo dallo studio di soggetti floreali e vegetali ,traducibili in una romantica percezione dell’elemento naturale,come pure dall’analisi visiva delle architetture antiche e moderne, giunge oramai ad una ricerca pittorica finalizzata all’esame prospettico ed essenziale della figura umana, considerata sotto vari aspetti : staticità e movimento, espressività del volto e diafana meditazione, trasposizione del reale, superamento dello spazio/tempo , ricerca estetica dell’anatomia che oltrepassa l’ambito meramente fisico.
La pittura di Nicoletta Spinelli, eseguita soprattutto ad olio o tecniche ad intonaco su supporti misti e con l’ eventuale utilizzo di materiali di recupero, come stoffe o garze , testimonia una raffinata ricerca dei maestri del passato e del romanticismo, oltre all’amore per l’arte antica(come quella di Piero della Francesca) , rivisitata in chiave contemporanea: giocoforza è la passione per la fotografia da cui adotta varie tecniche che ripropone in pittura (ad esempio il taglio prospettico, la modulazione di luci /ombre), per cogliere e fissare l’istante protagonista; ciò le consente, attraverso un’immaginaria inquadratura dall’obiettivo, di trasfigurare la realtà rendendola più introspettiva.
Si tratta di una elaborazione interiore ,profonda, del sentimento e delle sensazioni che si ricavano dall ’osservazione del sé attraverso un’immagine tratta dall’esterno ,un’immagine che funge da specchio riflettente dell’inconscio .
Emergono così le silenziose e statuarie ‘matrone’, nude, dai corpi massicci e nel contempo eleganti, su fondi grigio/verdi, che paiono uscire dalle settecentesche dimore palladiane o dalle millenarie ville romane ma ci conducono persino nel mondo melanconico e monumentale dei grandi maestri della Metafisica novecentesca,da Sironi a Carrà.
Ma il suo percorso inarrestabile prosegue in una incessante sperimentazione espressiva: dalla staticità monumentale si passa al lento, impattivo movimento dell’introspezione : il rosso con la sua forza magnetica cattura l’attenzione dell’occhio osservatore, gl’ impone la visione della scena, non gli concede possibilità di fuga. Diventa doveroso dunque guardare e decifrare il messaggio che arriva da quelle fanciulle leggiadre ma decise, nel loro comunicare con lo spettatore; la serie ‘Giuditta’ riflette in modo particolare tale caratteristica: il rosso domina incontrastato e l’occhio, attratto dalla violenza cromatica , è guidato da una forza magnetica che lo getta , prima, sulla scena e subito dopo , lo conduce a scandagliare il particolare ,ossia la protagonista , la delicata fanciulla che ,in un lento e quasi impercettibile movimento, chiama lo spettatore con il suo enigmatico sguardo,poi lo trascina dentro un mondo misterioso, in cui tutto è insolito, incerto, imprevedibile.
Infatti tutto è in divenire ma scaturisce da un punto di partenza , da un’origine :
di qui le serie pittoriche ‘Ab ovo’ , ‘Divenire’ e ‘La Maschera’ in cui il simbolo iniziatico della vita , l’ uovo, riflette la perpetua rinascita d’ogni stato d’animo durante il viaggio nei cambiamenti che necessariamente si devono compiere,nel bene e nel male , nel portare con sé il proprio bagaglio d’ esperienza, fatta di gioie e dolori, che spesso si nascondono dietro ad una maschera ‘salvifica’ dal crudo giudizio mondano. Ma la maschera ,si sa, pretende un pegno troppo gravoso: la perdita della libertà . Dunque, le enigmatiche fanciulle di Nicoletta Spinelli quella maschera la calano , rivelando così, una realtà più misteriosa e complessa della finzione.
Ecco allora che lo spirito ,ormai libero,sente il richiamo di quella ‘Leggerezza’ ,quella ‘Levità’,rispecchiata nelle sinuose ,eleganti figure femminili ,vagamente ‘stile Boldini’ , dalla pennellata veloce, ‘sciabolata’ ,che ci fa quasi intuire il fruscio delle loro vesti. E’la rappresentazione della vitalità , ovvero quel filosofico ‘humor leggero’, indispensabile per vincere sulla tragicità dell’esistere, concedendo alla vita il grande dono della speranza.
Bologna 06/10/ 2015 Anna Rita Delucca
Anna Rita Delucca [Critico d'Arte]
La Giuditta - il dubbio
pittura ad olio, mista su legno, 2015
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